Che cos’è?
Si usa comunemente il termine «gomito del golfista» trattandosi di una patologia da sovraccarico funzionale dei muscoli flessori e pronatore dell’avambraccio, particolarmente sollecitati nel gioco del golf e nel lancio del giavellotto.
In medicina si usa il termine di tendinopatia inserzionale, in questo caso dei tendini flessori e pronatore che si inseriscono sull’epicondilo mediale del gomito. Il termine tendinosi, usato in casi più avanzati della malattia, serve a descrive un processo degenerativo cronico.
Il sintomo principale è il dolore, che all’inizio si manifesta solo compiendo taluni movimenti; in seguito diviene continuo, disturbando il riposo notturno e limitando la vita quotidiana.
La diagnosi si basa su una visita specialistica di solito corredata da un esame radiologico e ultrasonografico. In alcuni casi è necessaria una risonanza magnetica per escludere microlesioni ossee, approfondire l’indagine delle strutture tendinee ed escludere patologie associate come cisti tendinee, gangli articolari o tumori.
Come si cura?
Nelle fasi iniziali si consiglia l’astensione o la riduzione delle attività che provocano dolore. La terapia conservativa comprende il riposo dell’articolazione (tutore notturno) e fascetta antebrachiale durante l’attività, l’uso di antinfiammatori e cicli di ergo-/fisioterapia.
Nei casi più gravi e/o renitenti si può praticare un’infiltrazione locale di corticosteroidi, che può risolvere completamente il dolore.
Inoltre si possono effettuare delle infiltrazioni con plasma autologo condizionato (ACP), che rappresentano una nuova procedura per il trattamento di queste malattie infiammatorie e degenerative. I fattori di crescita presenti nel sangue possono stimolare i processi di guarigione delle strutture danneggiate, con miglioramenti significativi nel decorso del dolore e nella funzione.
In caso di recidiva o se il disturbo persiste per lungo tempo (6-12 mesi) senza alcun miglioramento dopo il trattamento conservativo, si può valutare l’approccio chirurgico. L’intervento, effettuatto in tecnica aperta, serve a rimuovere i tessuti degenerativi e cicatrizziali e a favorire così i processi riparativi tendinei. Esso consente inoltre una valutazione diretta dei tendini e anche la risoluzione di patologie associate (per esempio cisti tendinee, gangli articolari, tumori, …). L’operazione può venire eseguita sia in anestesia parziale che generale, e di solito è necessario un ricovero di 1-2 giorni.
Dopo l’intervento si consiglia l’utilizzo di un tutore per il gomito per circa 2 settimane, fino a quando verranno tolti i punti. Durante la riabilitazione, il paziente deve essere seguito da un ergoterapista.
L’incapacità lavorativa, che dipende dal tipo di attività professionale svolta, può variare mediamente dalle 3 alle 6 settimane.
Informazioni per trattamento con ACP
Letteratura
- Thanasas C., Papadimitriou G., Charalambidis C., Paraskevopoulos I., Papanikolaou A. Platelet-rich plasma versus autologous whole blood for the treatment of chronic lateral elbow epicondylitis: a randomized controlled clinical trial. The American Journal of Sports Medicine, Vol. 39, No. 10, Pages 2130-2134, Oct. 2011.
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- Hechtman K. S., Uribe J. W., Botto-vanDemden A., Kiebzak G. M. Platelet-rich plasma injection reduces pain in patients with recalcitrant epicondylitis. Orthopedics, Vol. 34, Issue 2: 92, Jan. 2011.
- Peerbooms J. C., Sluimer J., Bruijn D., Gosens T. Positive Effect of an Autologous Platelet Concentrate in Lateral Epicondylitis in a Double-Blind Randomized Controlled Trial. The American Journal of Sports Medicine, Vol. 38, No. 2, Pages 255-262, Feb. 2010.
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