Che cos’è?
Lo scafoide carpale (A) compone con altre 7 ossa (B-H) il carpo. Lo scafoide forma con il radio (1) e le altre ossa del carpo l’articolazione del polso. La frattura dello scafoide è la più comune frattura del polso. Spesso si tratta di una caduta con appoggio della mano in posizione di iperestensione del polso. Il dolore tipico è localizzato alla base del pollice ed è spesso correlato con i movimenti del polso. La diagnosi si basa prevalentemente su un esame clinico e radiologico. In alcuni casi, per avere una diagnosi precisa e definitiva è necessaria una TAC (tomografia assiale computerizzata) o una RMI (risonanza magnetica per immagini).
Come si cura?
La terapia dipende dal tipo di frattura. Il trattamento conservativo con tutore per 8-12 settimane è indicato nel caso di fratture semplici, che si trovano nella regione distale e ben vascolarizzata dell’osso.
Per le fratture composte, nella regione prossimale dell’osso e che sono associate ad un’instabilità carpale si deve valutare la necessità dell’intervento chirurgico. Le tecniche di chirurgia mini-invasiva come pure materiali e strumenti altamente sofisticati permettono la fissazione con vite dello scafoide con una piccola incisione della pelle. L’operazione permette inoltre di ridurre la fissazione con tutore a 2-6 settimane e d’iniziare prima con la riabilitazione.
La fase di riabilitazione dura dai 3 ai 6 mesi. La durata dell’incapacità lavorativa è molto variabile e va da 1-2 settimane per le attività di ufficio a 3 mesi e più per i lavori pesanti.